alessandro colucci

Alessandro Colucci

 La pittura di Alessandro Colucci è la fotografia del suo animo. E’ una pittura sincera, che ora si manifesta timida e riservata e si nasconde dietro il gioco di specchi dell’immaginazione, nelle fughe dolenti e obliose della fantasia; ora, invece, prorompe in protesta, aggredisce la realtà, tende a snidarla, a conoscerla e a possederla non solo nelle apparenze, ma in ogni aspetto della sua sostanza. Nell’intreccio dei sentimenti e delle frenate passioni che costituiscono l’armatura segreta dell’animo del pittore è la radice prima dell’unità del suo stile. La cifra di questo stile ha un’intima coerenza, che stringe nel vincolo dell’organicità sia i quadri di ispirazione onirica, sia quelli in cui l’indagine realistica è così analitica, così ossessivamente affascinata dai particolari da apparire iperrealistica. Ma l’iperrealismo è un gioco, è artificio salottiero e mercantile. La pittura di Colucci, invece, è tutto fuori che un gioco: è pittura di dolore e di speranza, di fiducia delusa ma non ancora vinta, è, nei momenti più alti, un canto del sangue. I silenzi, lunghi e profondi, vi esplodono all’improvviso, come fiotto di lava che prorompe dalle viscere della terra. E’ una lava che vorrebbe incendiare, distruggere, ridurre in cenere la viltà e le miserie della vita quotidiana. Ma è solo una minaccia. Uscita dalle profondità del cuore, la lava si ferma, si specchia nel suo splendore, si raffredda negli azzurri luminosi, lavorati a smalto, che hanno la trasparenza e il vigore di un colore araldico e si accampano maestosi in vaste campiture. In quegli azzurri che sovente si riscaldano al fuoco dei bruni e delle terre, in arditi accostamenti, c’è la prova del fatto che il piacere del dipingere, il piacere in sé, è purificante e consolatorio, fa dimenticare a Colucci le storture del mondo, e gli fa amare la vita, per un processo circolare, in cui causa e effetto si scambiano incessantemente i ruoli. E’ la purificazione dell’arte, è la purificazione nell’arte.

                                                                                                                      Carmine Cimmino

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Alessandro Colucci